La cefalea è un disturbo molto frequente nella popolazione e risulta essere uno dei motivi più comuni di consultazione medica; meno del 2% della popolazione riferisce di non aver mai sofferto di mal di testa, almeno il 40% delle donne ed il 20% degli uomini soffrono di cefalee ricorrenti. La cefalea, quando è ricorrente, può interferire seriamente sulla vita di relazione e lavorativa dell'individuo che ne soffre rappresentando una patologia ad alto costo sociale; infatti allontana dal posto di lavoro per incapacità lavorativa legata a tutta la sintomatologia di accompagnamento relativa alla cefalea. Questo discorso vale anche per i giovani, i quali in preda a cefalea devono abbandonare i banchi scolastici perdendo ore di lezione; si stima che questa sintomatologia può presentarsi fino al 70% dei pazienti dell'età di 14 anni.
Il medico privo di specifica competenza in questo campo non è in grado di fornire le cure più idonee e l'utile approccio clinico. Soprattutto nelle cefalee croniche laddove il paziente lamenta cefalea tutti i giorni o nei casi di cefalea da abuso di farmaci, il rapporto medico-paziente già normalmente utile in clinica diviene indispensabile.
Il sanitario competente deve essere in grado di attuare una buona anamnesi ed esame obiettivo mirato a questa patologia, e deve essere in grado di dare risposte nei casi in cui la terapia convenzionale non dia soluzioni soddisfacenti. Questa professionalità è necessaria anche nei casi in cui siano presenti patologie concomitanti che escludano l'uso di farmaci per la cura della cefalee o laddove il paziente mostri dipendenza e faccia abuso di farmaci sintomatici, aspetto purtroppo spesso sottovalutato dalla classe medica. Questa patologia mostra più costi indiretti che diretti per la società: costano più le giornate lavorative perse, la ridotta efficienza sul lavoro che quelli derivanti dalle prestazioni diagnostiche o terapeutiche. Da qui l'importanza da parte dei pazienti di far ricorso ai Centri specializzati.
Strumenti diagnostici
Il primo passo da attuare dinanzi al paziente con cefalea è dunque un'accurata anamnesi volta soprattutto ad ottenere informazioni il più possibile dettagliate sulla natura della cefalea, tempi e modalità di insorgenza, frequenza delle crisi, loro caratteristiche e sintomi associati. L'esame obiettivo e l'esame neurologico devono risultare negativi affinchè la diagnosi possa indirizzarsi verso una forma primaria di cefalea.
La compilazione, inoltre, di un diario giornaliero dove annotare i giorni, la durata e l'intensità delle crisi, è di grande aiuto per la valutazione della gravità del disturbo e per la scelta di un successivo trattamento sintomatico e/o di profilassi.